Oltre le parole

Oltre le parole

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Sono stati giorni di molte parole 
su Papa Francesco, la sua vita, il suo pontificato, la sua sofferenza e la sua morte.
Giorni di ricordi, ma anche di pareri,
con quella posa da opinionisti che è una forma di linguaggio dei nostri tempi che rispetto ma non condivido.
C'è a chi è piaciuta la sua vita e a chi no.
Ecco, questo mi fa sorridere. Mi muove alla compassione.
Si può davvero giudicare una vita intera?
Cosa è compiuto e cosa non lo è?
Come tutti gli umani, Francesco è stato
un ponte (e il Pontefice lo è letteralmente), ovvero una parte di strada di un percorso
più lungo.
Apre nel punto in cui sta.
Nella scelta liberta d'essere uno strumento il più aperto possibile al Soffio dello Spirito.
Ce la fa?
A volte sì, altre no.
Come tutti.

Giudichiamo l'altro, chiunque sia,
in base ad un atto singolo.
Noi non siamo mai i nostri atti.
Siamo molto più.
E che bello se ci vedessimo come ci guarda Dio, come quelli del primo giorno sulla terra: una abbondanza di possibilità.
Ecco, questo è il punto.
I complotti esistono, le strategie esistono, l'altro non è limpidezza totale, ma se coltivassimo lo sguardo della misericordia, ovvero del chinarsi verso l'altro per vederlo piccolo, in quel primo potenziale momento di ingresso nella storia... tutto cambierebbe.
E non solo nella nostra vita personale.
Scoppierebbe la Vita!
La Pace sarebbe possibile.

Non è ingenuità.
È scelta di fede nell'innocenza possibile.
Ancora.
Sì, ancora.
Nonostante.

L'Albero della conoscenza, quel meraviglioso e universale mito della nostra famiglia umana, è fatto di compiuto e non compiuto.
Semplicemente.
Che libertà sarebbe essere fuori dal giudizio e accogliere chiunque per quella scintilla di infinito di cui è portatore!

Come 20 anni fa, nell'aprile 2005,
oltre ogni parola,
alla fine di tutto,
si alza il vento e scuote le pagine del Vangelo su una bara.
La Vita vince.
La Vita si fa Presenza.
La Storia di Salvezza umana, l'Alleanza di Fuoco tra Dio e l'umanità,
continua.

Ad ognuno
la sua possibilità di creazione.

Grazie a Francesco per la sua parte.
Per il seme che è.

Marianna

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