La nostra carne in Dio e il dio della guerra

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La nostra carne in Dio e il dio della guerra

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Le rivelazioni importanti si nascondono nelle cose più ordinarie.
Fu mentre pascolava il gregge che Mosè vide un roveto ardente attraverso il quale scoprí Dio e il Suo Nome.
Fece esperienza della divinità mentre era immerso nel quotidiano con cuore presente e spalancato.
E noi crediamo che per fare esperienza di Dio ci voglia lo straordinario.
Proliferano, infatti, corsi ed eventi in cui pratiche antiche vengono portate alle folle per sanare questa sete di divino.
Un pantano di attività che riempiono e non fanno l'unica cosa necessaria: svuotare
per accogliere.
Ma il vuoto richiede lavoro personale e costante, quotidiano impegno e devozione,
richiede resa.
Questo spazio vuoto, oggi che la comunità dei credenti in Cristo festeggia la Solennità della Trinità, mi fa pensare a quella sede misteriosamente vacante del Figlio sceso in terra per manifestare all'umanità che essa stessa è la via verso Dio.
Nella Trinità, che non è un teorema incomprensibile, ma un cerchio totale di Amore, quel posto vacante, dopo la resurrezione, Cristo lo ha riempito con una novità inaudita, la carne umana.
Da allora la nostra esperienza così vera e materiale è in seno a questa Relazione tra Amato, Amante e Amore che è la Trinità.
E questo, di per sé, dovrebbe farci amare il peso della carne, mia e dell'altro.
Di per sé, questo abitare in Dio, del corpo e le sue strade, dovrebbe farci inchinare difronte alle nostre esperienze come rivelazioni e alla carne dell'altro come teofania, manifestazione divina!
E invece...
La carne, quella preziosa esperienza dell'umano che sola può portarci a Dio ('dalla mia carne vedrò Dio' si legge nel libro di Giobbe) è violata.
Violare la carne umana è la grande bestemmia della nostra umanità persa nell'oblio di sé e quindi di Dio.
Le guerre, tutte, hanno come dio un entità fuori dal corpo e la carne, hanno un dio della testa che non si può far carico del vivere con stupore, con compassione, con equanimitá, non ne ha i presupposti.
Le guerre non si fanno in nome di Dio.
Ma in nome di una umanità che crede in un falso divino spogliato di verità.
E la carne stuprata dagli dei della guerra è, soprattutto nei piccoli, il più grande atto di idolatria e ateismo possibilie,
la più imponente manifestazione
della morte dell'umano come esegesi di Dio.

'O Trinità beata
roveto inestinguibile
di verità e d'amore'
possiamo essere consapevoli dell'abitare in Te, della Tua abitazione in noi, e così permettere alla Pace di esplodere sulla nostra amata terra!

Marianna

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