Solstizio d’estate 2025

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Solstizio d’estate 2025

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Tutto ha inizio in inverno.
Nel grembo riposa un seme e,
quando è il tempo, germoglia.
Viene la primavera e fino ai trent'anni circa io credo si sia ancora in una folle primavera che ora rinfresca con un temporale elettrizzante ora riscalda con vampate di giovane sole.
Poi giunge il chicco di grano maturo e il grembo è un'aia carica di vita da macinare e trasformare.
L'estate degli esseri è come un campo sterminato di promesse di grilli e stelle, un mare grande di spuma e conchiglie.
L'autunno è vita ribaltata.
Dentro si fanno i frutti migliori e i colori raccolgono tutta la luce, di tutte le stagioni e la convogliano in uno spazio sempre più sottile, impalpabile eppure reale, visibile, annusabile.
E cede il passo il chicco a nuove semine nell'inverno della vita, quando tutti i colori si fanno uno, tutte le parole sono echi di storie sulla pelle, di strade e incontri.
Cede il chicco.
Riposa nuovamente in un grembo
più grande.
Tutto ha inizio in inverno.

Siamo stagioni che tornano.
In una vita.
In un'ora del giorno.
In un mese (e noi donne questo lo sappiamo nella carne!).
Ricominciamo sempre.
Impariamo sempre.
E nel mutare, neppure un capello andrà perduto.
Non si diverte Dio a creare la bellezza dell'allodola, il vigore del mare, il vento sottile, il silere del grano,
per passarci poi un colpo di spugna e sbiadire ogni colore.
Niente è perduto, niente lo sarà mai.
Quando le nostre stagioni cesseranno
ci sarà il sole, ancora, e nuove scoperte.
Quando l'ultimo respiro avrà acceso lo stoppino dall'altra parte della realtà, nulla andrà perduto.
I passeri cinguetteranno ancora.
E noi canteremo
come d'estate.

Buon Solstizio d'estate, amici!

Marianna

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