50 SFUMATURE DI… COLORE!

La vita degli esseri umani è catalogabile
attraverso netti giudizi che si basano su ideologie totalitarie?

Sì, perchè l’idea del tutto o niente ha in sè una forma neanche tanto subdola di totalitarismo, fondamentalismo e qualche atro ‘ismo’ a piacere.

In realtà ci sono miliardi di sfumature possibili
nell’umano sentire come nell’umano manifestare.
Ma la nostra tendenza (arcaica!) è di catalogare
in bene e male ogni cosa.
Da dove deriva?
Dal mito di Adamo ed Eva.
Da moooooolto lontano, dunque!

E se questo mito portasse in sè un messaggio diverso?

Da anni seguo il percorso di traduzione dei testi biblici dell’autrice Annick De Souzenelle che, attraverso la conoscenza della mistica ebraica, della psicologia del profondo, dei miti e di molto altro ancora, ha illuminato molti testi di una luce non nuova, nè originale ma originaria.

La De Souzenelle, ad esempio, parlando del mito biblico di Adamo ed Eva, traduce (direttamente dall’ebraico)
invece che “l’albero del bene e del male”
– ricordate senz’altro: quello della cosiddetta proibizione! –
“l’albero del compiuto e del non ancora compoiuto”.

Mhhhh!
E che succede in questo mondo se l’errore è un passaggio verso il compimento così come la virtù?

Durante l’anno dedicheremo una LEZIONE STRAORDINARIA
a questo tema che è a fondamento dell’umanità.

Tuttavia già da questo
MERCOLEDì 28 GIUGNO ALLE ORE 20.30
nella SESSIONE MEDITATIVA SETTIMANALE
guarderemo i presupposti
che hanno permesso alla nostra mente
di giudicare ogni cosa, ogni evento, ogni persona come
vittima o carnefice,
buono o cattivo,
santo o peccatore.

<<Noi siamo davvero incarnati soltanto
quando facciamo l’esperienza del numinoso,
quando entriamo in risonanza
con l’immagine divina fondante in noi,
quando riscopriamo la nostra vera identità,
quella dell’IO SONO ancora incompiuto del nostro essere>>.
(A.De Souzenelle/F.Lenoir, L’ALLEANZA DIMENTICATA, Servitium)

Siamo co-creatori della nostra realtà.
E la nostra realtà non solo nera o solo bianca.
E’ miliardi di sfumature di colore.

Ti aspetto,

Marianna