Come un ritornello, il mantra

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Come un ritornello, il mantra

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Come scrive John Main ‘Quando si tratta di meditazione siamo tutti principianti’.
Oggi desidero chiarire, in vista dei 7 giorni di meditazione SVEGLIARE L’AURORA
cosa sia il termine mantra,
uno dei punti chiave della meditazione così come la proponiamo nel Medit-ire.

 Come alcuni, ma non molti, già sanno,
la tradizione di riferimento del mio metodo meditativo
non è quella buddhista, induista, zen o
comunque legata all’Oriente,
ma quella che fa capo alla tradizione cristiana delle origini.
Questa affermazione molto spesso lascia a bocca aperta perché, in mezzo a tanta ignoranza della nostra stessa tradizione culturale e religiosa,
la maggior parte delle persone crede
che la meditazione sia una cosa esoterica.
Una delle accuse che si muovono ai miei corsi è proprio questa: di non essere cristiano.

Infatti NON LO E’ nella finalità.

Non propongo la meditazione cristiana ma
la MEDITAZIONE SILENZIOSA
(che io nella mia pratica personale declino in chiave cristiana perché tale sono).
Il contributo che le religioni e filosofie d’Oriente hanno dato alla meditazione è grandioso e ne favoriamo generosamente nel Medit-ire.

Ma cosa c’è nel cuore centrale di questa tecnica meditativa e di questo percorso di crescita interiore?
C’è, come dicevo più in alto, il mio background
di teologa cattolica.
In particolare il riferimento costante della mia personale esperienza,
che poi mi conduce a condividere con altri,
è l’ESICHIA.

L’esichia è la tecnica psico-fisica dei padri del deserto, dei primi secoli dell’era cristiana.
Essi, desiderando pregare incessantemente
così come Gesù ha invitato a fare,
misero a punto un metodo che gli permettesse
di essere in armonia di corpo, mente e spirito,
in unità,
e in tale riunificazione di sé
di ricercare l’unità con gli altri e con Dio.

Tante cose ci sarebbero da dire in proposito…
e lo faremo duranti i corsi.

Il nucleo centrale dell’esichia è la ripetizione di un mantra.
Cassiano (IV sec. d.C.) suggerisce, per raggiunge la quiete, l’uso di un breve verso.
Gli fa eco nel XIV sec. l’anonimo autore de ‘La nube della non conoscenza’, testo classico della spiritualità,
richiamando l’attenzione sull’uso di una parola semplice,
di una sola sillaba.

Che la si chiami parola o mantra, termine più noto in Oriente, nulla cambia della sua sostanza.
Il mantra, che significa ‘ciò che libera la mente’,
è come il ritornello della nostra personale canzone.
Ad esso cominciamo ad accordare il respiro, il battito cardiaco
e pian piano entriamo in totale risonanza
fino a vibrare sulla stessa sintonia.
Siamo vibrazione e tutto ciò che vibra con noi ci muove.
Se nella mia mente ci sono pensieri negativi tutto il resto di me, corpo e spirito,
si muoverà in quella direzione.
Se disciplino la mente con il mantra
armonizzo tutto me stesso
e divengo grande orecchio d’ascolto
per il Silenzio che è sempre
una porta di rivelazione.

Tutto ciò ti servirà DOMANI
per il percorso SVEGLIARE L’AURORA.

Non mancare!

N.B. Se non lo hai ancora fatto
PRENOTA
la tua SESSIONE PROVA per il 14 settembre ore 20.00.

“Se vogliamo una vita felice, dobbiamo avere pensieri felici. Se desideriamo una vita prospera, devono esserlo anche i nostri pensieri. Se vogliamo una vita colma d’amore, dobbiamo fare pensieri pregni d’amore. Qualsiasi messaggio inviamo con la mente o a parole ci ritornerà indietro concretamente.”
💜 Louise Hay 1926-2017💜

Grazi, Louise, buon Nuovo viaggio! 💟

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