Quel che c’è (toscaneggiando)

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Quel che c’è (toscaneggiando)

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Ieri, al parco con i bimbi,
abbiamo giocato ai pirati.
Francesco (5 anni e mezzo) era ovviamente il capitano, Irene (quasi 1anno) la sirenetta ed io l’assistente del capitano.
I giochi del parco si sono trasformati in un grande veliero pirata
e la realtà non era più quella dei nostri occhi
ma quella della fantasia.
Ed è stato un momento di grande leggerezza.

Tuttavia i bambini non ci insegnano solo la leggerezza del momento presente.
Loro, con le loro emozioni forti e ancora ingestite, ci insegnano il rispetto di
quel che c’è
nel momento presente.
Rabbia? E rabbia.
Tristezza? E tristezza.
Lo fanno senza sconti, senza badare a chi c’è intorno, all’urgenza delle situazioni, alle convenzioni.
“Sono arrabbiato!”.
Punto.
Nulla da aggiungere.

Ecco, dentro noi
(fuori col tempo il sé impara a modulare l’ego!)
dovremmo conservare questa schiettezza,
questa possibilità di crescita
che è il “dirsi la verità”.

Così facendo smetteremmo
di credere che tutto DEVE essere perfetto
e, ancor più, non addosseremmo più agli altri
i nostri malumori
ma cominceremmo a farcene carico
come una palestra di crescita.
Semplicemente.

Buon Giorno
dalla bella Toscana 💚

N.B. foto scattata dal mio piccolo pirata! 😍

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