L’ecologia interiore che cambia ogni cosa

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L’ecologia interiore che cambia ogni cosa

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Lasciamoci riconciliare con il divino 
che dimora nel tempio della nostra carne

“Vorrei dire che, diversamente da quello che a volte si sente dire, la meditazione non è un processo che mette al centro l’individuo con la sua ricerca del proprio benessere: è proprio il contrario. Il  principio e il fine della meditazione è l’abbandono, il decentramento, l’ascolto, il lasciar tacere la mente in modo che un Altro possa parlare e trovarvi spazio.
(…) La meditazione non è solo un ottimo strumento di auto-osservazione, di auto-conoscenza e di auto-trasformazione, un elemento di verifica per quanto riguarda la vita etico-morale del praticante, un contrappeso stabile e silenzioso in un mondo sempre più dispersivo ed alienante, il campo d’allenamento quotidiano per esercitarsi alla concentrazione, all’attenzione, alla presenza mentale, ma può rappresentare anche un possibile punto di incontro tra i fedeli delle varie tradizioni religiose e i sostenitori di innumerevoli correnti filosofiche. 
La meditazione (…) può diventare un luogo invisibile nel quale possiamo sperimentare l’unità di fondo di tutto il creato, ridurre e governare la paura del diverso, dello sconosciuto, del futuro, della morte e di aprirci così ad una vita più libera, più fiduciosa, più autentica, più attenta e più rispettosa della diversità dell’altro”.

Axel Bayer, Meditazione. Dalla preghiera pura di Evagrio Pontico al raja-yoga di Patanjali

Il mio personale viaggio nella meditazione è cominciato dall’esempio della preghiera pura esperita nella realtà monastica ed è continuato, e tuttora continua, nel solco delle tradizioni mistiche che hanno dato sostanza a quest’arte, in particolare quelle della tradizione ebraica e yogica.
Quello che propongo a Casa Medit-ire non è frutto esclusivamente di studio e ricerca, è vita, la mia vita che si è benedettamente declinata in ascolto del dono ricevuto.
Chi arriva qui ha un grande bagaglio. Nella valigia c’è ricerca, dolore, gioia, affanno, inquietudine.
C’è l’umano.
Quel bagaglio viene toccato con cura, senza violazioni, con rispetto, senza supponenza, con amore, senza giudizio.
E in base a quello che ognuno porta con sé che i percorsi, pur avendo programmazioni chiare, si diramano e creano cammini di fioritura dell’essere.
Ma può l’essere fiorire o rifiorire quando è stato mutilato, sconvolto, deviato dal suo originario splendore?
Sì. L’essere può tornare a fiorire attraverso una rivoluzione gentile e tenace che ci mette a testa in giù e ci permette di fare esperienza della nostra esistenza, della nostra storia personale, come un albero capovolto.
Come può una pianta vivere ed essere feconda se le sue radici sono fuori dalla matrice che le permette di vivere e crescere ed espandersi?
Non può.
E dunque, a Casa Medit-ire, semplicemente rimettiamo le radici nella zolla propria: in Alto.
Questo vuol forse dire che avvenga una estraneazione dal mondo e dal corpo e dal sentire?
Tutt’altro!
L’Alto si rispecchia nel Basso come il Basso nell’Alto.
La carne che siamo, ovvero la nostra esperienza umana, è il fulcro della nostra salus (come afferma l’esicasmo), della nostra shalom (come sostiene la kabbalah), del nostro nirvana del Brahman (come afferma la Bhagavad Gita).
E’ nella nostra quotidianità la via per lo straordinario oro che gronda sull’altare del nostro cuore, è in mezzo alle bollette da pagare e le cene da preparare, al centro dei nostri orari di lavoro, nell’intimo delle nostre relazioni, la via per tornare ad essere ciò che siamo: creature spirituali che percorrono una esperienza umana.
‘Stai diventando ciò che sei’ è il più bel complimento che possiamo ricevere.
Vuol dire che il seme della nostra essenza sta manifestando il suo potenziale, la sua bellezza, la sua verità.
Ecco perché tutti i percorsi che potrai vivere a Casa Medit-ire, come nelle nostre esperienze online e on the road, non sono semplici momenti di relax o di svago: sono coordinate di ritorno a casa, a te, a Dio, qualunque sia il tuo Dio.
A Casa Medit-ire siamo convinti, e lo diciamo da molti anni ormai, che l’ecologia interiore, il lavoro di pulizia, semina, cura, che ognuno conduce nel proprio giardino segreto sia la via verso il cambiamento che esigiamo di vedere nel mondo e di cui ciascuno di noi è responsabile.

Possiamo farlo?
Noi ci crediamo.

🙏🌷💚

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One thought on “L’ecologia interiore che cambia ogni cosa”

  1. Sono tutte cose nelle quali credo fermamente anche io, ma sono restia a intraprendere questa strada perché sono convinta che non riuscirei a trovare molto tempo, e immagino ce ne voglia parecchio

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