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I pensieri, questi conosciuti!

Oggi vi propongo un brano tratto da una sessione in cui abbiamo lavorato particolarmente sull’aspetto mentale…
D’altronde, è un aspetto che non possiamo mai tralasciare!
Lavoriamo sulla mente, come sul corpo,
per andare al centro dell’essere, al Cuore,
inteso non come organo ma come luogo mistico,
ovvero di accoglienza di noi a noi stessi e del divino in noi.

‘La calma interiore di un individuo può influire oltremodo sulla società’.
(Bede Griffiths, Il Cristo Universale)

Si entra in meditazione placando il corpo.
Si prosegue discernendo i pensieri.
Si arriva al cuore, che quando è purificato, non può far altro che pregare.
Lavoriamo dall’inizio alla pacificazione del corpo e ciascuno di voi sa quanto non sia un lavoro facile: ogni istante un muscolo reclama attenzione, un formicolio ci chiede di muoverci ecc. Restare nella postura, immobili, non è una mèta che si raggiunge in poco tempo. Tuttavia è un aspetto molto importante su cui lavoriamo, perché noi siamo UNO e quel che fa una parte di noi lo fa tutto il resto. Se durante la meditazione il mio corpo continua ad agitarsi senza pace, è impossibile che il resto di me si plachi.
C’è poi un secondo passaggio. Quand’anche il corpo si sia pacificato, nel momento stesso in cui mi accingo al silenzio ecco che una folla di pensieri mi invade. Ondate barbariche di immagini!
Dicevano i padri del deserto che quando uno vive nelle relazioni la sua lotta è con l’altro, con le sue diversità, i suoi modi di fare e pensare, quando poi si ritira nel deserto – e per noi oggi il deserto non è un luogo geografico, ma la ricerca del profondo in noi -, allora la lotta si fa più dura, perché si lotta contro i demoni, ovvero i pensieri non purificati, i pensieri negativi.
Il cuore è paradiso di Dio. In esso non può esserci nulla di malvagio, a meno che noi stessi non lo facciamo entrare.
Questo ingresso avviene sotto forma di pensieri, appunto.

Durante le sessioni riconosceremo i vari gradi di penetrazione dei pensieri e l’uso del mantra come ‘spina che scaccia un’altra spina’, ovvero come risposta di quiete al caos mentale.

Vi aspetto,
Marianna

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