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Oggi condivido con voi il 15esimo capitolo del mio racconto online
“Elenco di piccole cose che possono cambiare una giornata
(e infine anche la vita).
Nelle sessione meditative camminiamo nel cuore.
Questo brano parla appunto della custodia del cuore.

<<15. Come un barattolo

“Io non sono ciò che mi è capitato di essere.
Io sono ciò che ho scelto di diventare” (C. G. Jung)

Vorrei poter chiudere in un barattolo di vetro una sera d’estate.
Le lucciole, i grilli, la luna e le stelle, quel vento lieve, frizzantino, che ci fa sussultare come se qualcosa di nuovo sia alle porte.
Un barattolo trasparente da guardare all’occorrenza.
Non per malinconia, che a me le stagioni piacciono tutte, solo per bellezza, per amore di bellezza.
E così, pensando a questo barattolo, mi viene in mente che in realtà qualcosa di simile la possiedo già: è il mio cuore.
Un barattolo capace di contenere l’infinito vuoi che non possa custodire una sera d’estate?
Ecco un piccolo, piccolissimo segreto che può cambiare una giornata ed infine anche la vita: la custodia.
Siamo così abituati a scattare foto ad ogni ora del giorno, per postarle magari sui social network, ma sappiamo ancora imprimere nel cuore istantanee che niente potrà cancellare?
Non so se vi è mai capitato. A me capita spesso. E non c’è scatto fotografico che possa essere pari a quei lampi di luce che scavano nel cuore il loro posto per sempre.
Un profilo nella penombra. Un sorriso come una finestra aperta sul sole. Due mani che si trovano. Gli occhi dell’addio e il ‘ciao’ del per sempre. Le labbra di quella sera che ti ha cambiato la storia.
Il cuore è la custodia di tutta una vita, il barattolo di vetro da guardare all’occorrenza: per amore di bellezza o per rovesciare tutte le tempeste?
La risposta dipende da noi.
La vita che abbiamo vissuto siamo noi.
Le relazioni, gli incontri, le attese e le separazioni, gli eventi straordinari e quelli ordinari, le notti e i giorni siamo noi.
Nulla passa e basta. Ma questo NON E’ MAI UNA CONDANNA!
E’ una possibilità.
Si sente spesso dire che ‘ci sono ferite che lasciano il segno’, il che equivale a dire che ci sono istantanee del cuore che continueranno a tormentarti per sempre!
Non vorrei mai sbarazzarmi di queste ferite, di questi solchi di luce improvvisa e del dono che anche la sofferenza ha portato nella mia vita, di quell’universo nuovo che ha spalancato.
In una notte un po’ insonne, una di quelle d’estate da collezionare, un pezzo di passato è riemerso improvvisamente: la foto era lì, sotto le note di una canzone.
Un passato doloroso, segnato da una grande separazione.
In quella istantanea del cuore il mio volto era quello di molti anni prima, le lacrime le stesse. E l’amore immutato.
Cosa fare di questo volto, di queste lacrime, di questo amore impresso a fuoco per sempre?
Tutto il bene che so.
Senza paura.
Senza paura.
Senza paura.
Lascio emergere l’immagine, la sua emozione forte.
La accolgo, la guardo, me ne prendo cura.
E ringrazio per quello che ha rivelato di me: che sono mondi di diversità, che sono storie, uomini e donne, parole e silenzi e che tutto è armonia tratta dal caos.
Una notte, un ri-cor-do (un’istantanea del cuore) un dolore riemerso, è una strada – dentro – per evolvere verso il compimento, con la consapevolezza che tutto, TUTTO, ci costruisce, anche ciò che ci ha distrutti e che ogni sentiero è una strada verso Casa.

“Io non sono ciò che mi è capitato di essere.
Io sono ciò che ho scelto di diventare” (C. G. Jung)>>.

Buona Custodia
N.B. Per leggere il resto
http://mariannamanzullo.blogspot.it/p/blog-page_14.html

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